Sviluppo e promozione del territorio. Il “seicentoquaranta” al Vinitaly di Verona

La SS 640 al Vinitaly di Verona. Alla presenza di tre assessori della Regione Sicilia, tra i tanti vini prodotti nell’isola, è stato degustato il “seicentoquaranta”, nato dalla collaborazione della Cmc di Ravenna con la Viticultori Associati di Canicattì.

Un vino nato per omaggiare coloro che stanno realizzando, nel cuore della Sicilia, la nuova strada statale “Agrigento – Caltanissetta”. Un percorso stradale che è diventato anche metafora di un itinerario turistico-culturale legato ai luoghi che ispirarono grandi scrittori, da Pirandello a Sciascia. E si è parlato di questo a Verona, la scorsa settimana, all’importante appuntamento internazionale dedicato ai vini e ai distillati: del progetto “La strada degli scrittori”, che serve per rilanciare cultura e turismo nel cuore letterario della Sicilia, nato da un’idea del giornalista del “Corriere della Sera” Felice Cavallaro.

Il "seicentoquaranta" tra le etichette siciliane

Il “seicentoquaranta” tra le etichette siciliane

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Accanto a Cavallaro, all’interno del padiglione Sicilia dell’importante appuntamento internazionale, Michela Stancheris, assessore regionale al Turismo, Dario Cartabellotta, assessore all’agricoltura, Anna Maria Sgarlata, assessore ai Beni culturali, Lucio Monte, direttore dell’Irvos e i rappresentanti delle aziende vinicole del territorio come la Milazzo, Morgante, Cva di Canicatti, Feudo Montoni e Baglio del Cristo di Campobello.

Cavallaro ha presentato la prima area in cui sperimentare il progetto concentrata dal mare al cuore della Sicilia. Dalla Vigata di Andrea Camilleri, passando dalla Valle dei Templi e dal giardino della Kolimbetra, ai luoghi agrigentini del grande drammaturgo Luigi Pirandello, dalla Favara di Antonio Russello alla Regalpetra di Leonardo Sciascia fino alla campagna di contrada Noce, il buen retiro dove Sciascia ha scritto i suoi capolavori. E le case natali, le statue, i circoli, i teatri e le fondazioni, le miniere e i castelli. “Si tratta – ha detto Felice Cavallaro – di scuotere e mobilitare i comuni, soprattutto gruppi di giovani da incentivare perche riescano a costruire, lungo quei percorsi, progetti in grado di offrire loro redditizie occasioni di lavoro”.

L’enologo Gianni Giardina ha presentato il “seicentoquaranta”. Il prodotto, non in commercio, è stato apprezzato dai numerosi presenti. “Mettere assieme il nome dell’opera che si sta realizzando e legarla ad un vino e ad un percorso culturale è un’idea unica”, ha commentato l’assessore al Turismo Stancheris. Il “seicentoquaranta” è il frutto che arriva da un territorio che guarda allo sviluppo e proviene da vigneti che stanno nei dintorni della nuova strada che si sta realizzando.