SS 640, concluso lo scavo della galleria Caltanissetta

Il 15 giugno scorso è stato ultimato lo scavo della seconda canna della galleria “Caltanissetta”, nell’ambito dei lavori di costruzione della nuova strada statale 640, tra Agrigento e l’autostrada A19 “Palermo-Catania”. La TBM “Barbara” ha concluso lo scavo. Alla presenza del Prefetto di Caltanissetta Maria Teresa Cucinotta, del sindaco della città Giovanni Ruvolo e di altre autorità del territorio, accolti dai dirigenti di “Empedocle2” e dell’Anas, centinaia di operai hanno partecipato alla cerimonia di abbattimento del diaframma della seconda canna della galleria Caltanissetta. Don Vincenzo Guarino ha portato i saluti del Vescovo Mons. Mario Russotto.

L’intervento, per un investimento complessivo pari a 1,5 miliardi di euro, prevede la realizzazione di una nuova piattaforma stradale a carreggiate separate, ciascuna costituita da due corsie di 3,75 metri, una banchina esterna da 1,75 metri e una banchina interna da 1,25 metri, per una sezione stradale complessiva di larghezza pari a 23,50 metri.  La galleria Caltanissetta – la maggiore delle quattro gallerie naturali ma, in realtà, tra le più lunghe gallerie stradali della Sicilia – si trova su un tratto stradale di nuova realizzazione, in variante rispetto all’attuale tracciato della statale, nel comune di Caltanissetta. Il costo della galleria Caltanissetta ammonta a circa 210 milioni di euro.

La galleria sottopassa la collina di Sant’Elia con doppia canna, una per senso di marcia, con interasse tra i due scavi compreso tra 35 e 80 metri, una lunghezza di quasi 4000 metri (3971,34 metri in direzione A19, 3964,51 metri in direzione Agrigento), un diametro di scavo pari a 15,08 metri per una superficie di scavo pari a 178 metri quadrati, che consentirà di disporre di una corsia di emergenza per tutta l’estensione delle gallerie.

L’opera riveste particolare importanza anche sotto il profilo della tecnologia adoperata e della metodologia di scavo: è stato infatti realizzato tramite una fresa Tunnel Boring Machine – battezzata “Barbara” dagli operai del cantiere, in omaggio alla Santa protettrice dei minatori – che è la più grande TBM mai utilizzata dall’Anas e tra le più grandi e potenti costruite in Europa. Realizzata in Francia, nella zona di Lione, ha raggiunto il porto per l’imbarco verso la Sicilia tramite trasporto fluviale e stradale. Raggiunta Porto Empedocle via mare, è stata trasportata al cantiere di Caltanissetta tramite trasporti eccezionali. I 22 motori elettrici della macchina – ciascuno di potenza pari a 348 kW per una potenza complessiva di 7656 kW – hanno consentito una velocità massima di avanzamento, in fase di scavo, pari a 65 mm al minuto. Una volta scavato dalla testa rotante, il materiale veniva estratto dalla camera di scavo e portato verso la parte posteriore tramite un nastro trasportatore. La canna in direzione Agrigento, la prima ad essere realizzata, è stata ultimata in 290 giorni. Lo scavo della canna in direzione autostrada è stato avviato dopo 160 giorni, necessari per consentire lo smontaggio, la manutenzione e il riposizionamento della fresa che è lunga 115 metri. I tempi di realizzazione dello scavo di entrambe le canne sono stati di 545 giorni effettivi, con una media di scavo effettiva di 14,30 metri / giorno. Nell’ambito del secondo lotto, i cui lavori sono in corso da parte del contraente generale “Empedocle2″, le opere d’arte sono costituite da 6 svincoli, in adeguamento a quelli esistenti, 1 cavalcavia, 7 sottovia scatolari, 14 viadotti, 5 gallerie artificiali e 4 gallerie naturali.

Nel corso della cerimonia il responsabile del Contraente generale, l’Ing. Pierfrancesco Paglini, ha ringraziato tutti coloro che in questi anni hanno dato il proprio contributo per il grande risultato ottenuto.

(Foto di Alessandro Giudice Jyoti)