Presentato ieri il “Rapporto 2013 del mercato immobiliare a Ravenna e provincia”

Ieri presso la Sala Cavalcoli della Camera di Commercio di Ravenna è stato presentato il “Rapporto 2013 del mercato immobiliare a Ravenna e provincia”. All’evento, organizzato dal Sindacato provinciale F.I.M.A.A. Ravenna e da Confcommercio provincia di Ravenna, erano presenti l’Assessore alla formazione e lavoro della Provincia Francesco Rivola, il ViceSindaco Giannantonio Mingozzi,il Segretario della Camera di Commercio Paola Morigi, il Past President Fimaa Nazionale Alberto Pizzirani e il prof. Stefano Stanzani, moderatore dell’incontro.

La relazione è stata affidata a Fabrizio Savorani, consigliere nazionale F.I.M.A.A. che ha illustrato i dati annuali contenuti nel rapporto con i prezzi delle abitazioni, dei negozi e degli uffici a Ravenna, nel forese e in tutti i Comuni della provincia. Sono seguiti gli interventi di Claudio Aguzzoni, Responsabile Servizio Mercati Banca Popolare di Ravenna e di Giorgio Cornacchia, Presidente Coordinamento Provinciale F.I.M.A.A.

Nel “Rapporto 2013 del mercato immobiliare a Ravenna e provincia” è presente anche un’intervista al nostro amministratore delegato Dario Foschini, che qui proponiamo in toto.

Ultimamente sentiamo parlare di ripresa dell’economia: crede cha anche per il mercato immobiliare si possa sostenere che la ripartenza sia vicina?

Pur prendendo per buoni i segnali di ripresa che vengono colti da chi fa le rilevazioni, penso che non si avranno riflessi sostanziali a breve sul mercato immobiliare. È vero che stiamo registrando un rallentamento della “discesa”; anche noi abbiamo venduto qualche unità in più rispetto al 2012. Ritengo tuttavia che una vera ripresa potrà avvenire solo quando si diffonderà una maggior fiducia sul futuro.

Papa Francesco ha scritto al Primo Ministro inglese Cameron nell’imminenza del G8 (17-18 giugno 2013): “Le varie e gravi sfide economiche e politiche che il mondo odierno affronta richiedono un coraggioso cambiamento di atteggiamenti, che ridia al fine (la persona umana) e ai mezzi (l’economia e la politica) il posto loro proprio. Il denaro e gli altri mezzi politici ed economici devono servire e non governare, tenendo presente che la solidarietà gratuita e disinteressata è, in modo apparentemente paradossale, la chiave del buon funzionamento economico globale”: pensa che attraverso un consapevole recupero dell’etica da parte della politica e dell’economia probabilmente il percorso per l’uscita dalla crisi, anche per il settore immobiliare, potrebbe essere più semplice e denso di opportunità?

Oggi abbiamo da una parte poteri e forze economiche che i muovono a livello globale in modo spesso spregiudicato e dall’altra una politica di scarso peso, con una visione molto limitata. Tornare indietro dalla “globalizzazione” non è possibile, anche perché essa ha consentito a centinaia di milioni di persone di uscire dall’estrema povertà. Bisognerebbe che la politica avesse la forza di riprendersi supremazia, grazie ad una visione eticamente sana e di lungo periodo. È evidente che ne conseguirebbero benefici per tutti i settori economici.

Negli ultimi mesi abbiamo di nuovo sentito parlare della crisi sociale che sta colpendo i paesi arabi allontanando turisti e vacanzieri; penso soprattutto alle disdette degli alberghi e villaggi turistici di Sharm El Sheik: crede che questa situazione ci possa essere propizia per rilanciare anche il nostro mercato turistico in genere, anche il mercato delle case per vacanza sia per quanto riguarda le vendite sia per quanto riguarda le locazioni?

Il nostro Paese ha molto più da offrire rispetto ai villaggi turistici di Sharm El Sheik, anche prescindendo dalle loro attuali difficoltà. Questa nostra incapacità di valorizzare le risorse di quello cehe viene da tutti definito “il più bel Paese del mondo” lascia sempre molta amarezza. Purtroppo è difficile unire le forze dell’imprenditoria privata con una capacità della politica di valorizzare territori, tradizioni e cultura. Uno sforzo maggiore è sicuramente necessario, a partire dal nostro territorio con conseguenti riflessi anche sul mercato immobiliare.

Il mercato immobiliare nel settore del lusso esprime nicchie di mercato estremamente interessanti, dove clienti stranieri di altissimo livello cercano non solo location e qualità, ma anche cultura e l’Italian Style: crede che un marketing mirato in questo settore possa essere d’aiuto per promuovere il Made in Italy?

Un marketing mirato ad investitori stranieri interessati al settore immobiliare di lusso potrebbe sicuramente dare buoni risultati e produrre riflessi positivi nell’intera economia. Occorre però evitare che si formino aree o “zone franche” rispetto alla peculiarità dei nostri territori e della nostra società. Non credo infatti che quanto sta avvenendo in alcune località turistiche sul Tirreno produca effetti positivi sul lungo termine”.