I giorni della Tbm in Sicilia. La fresa al porto di Porto Empedocle

Al porto di Porto Empedocle

Inizia da Porto Empedocle l’avventura siciliana della Tbm. I pezzi sono già al porto, arrivati nei giorni scorsi dalla Francia. La grande fresa, tanto attesa in cantiere, è ormai qui, sotto la valle dei templi e davanti al mare africano. Realizzerà, nel secondo lotto dei lavori di raddoppio della statale 640, nel cuore della Sicilia, la ‘Galleria Caltanissetta’. E’ – com’è ormai noto – la seconda macchina più grande d’Italia. Mai vista una cosa del genere in Sicilia. E per questo “Empedocle2” scommette molto sulla realizzazione della galleria sotto la collina Sant’Elia.

La nave su cui è arrivata – la Bbc Mont Blanc – ha i colori della Cmc. Il porto è quello della città di Porto Empedocle. Diverse coincidenze di nomi e di fatti. Il giorno in cui tutti i pezzi sono già nella banchina portuale è dedicato a santa Rosalia, una santa siciliana. E la macchina porterà il nome di un’altra Santa molto venerata nell’isola e dentro le gallerie, santa Barbara. Tante coincidenze, appunto.

Adesso la macchina – le cui immagini faranno il giro del mondo – attende di essere trasferita in contrada Bigini ed essere montata pezzo per pezzo. Il luogo sembra un gran teatro all’aperto. In scena ci sarà lei, la Tbm, che attraverso gli uomini e le donne di “Empedocle2” consegnerà alla storia della rete viaria siciliana un’infrastruttura unica nel suo genere.

Da oggi questo blog racconterà, a futura memoria, i giorni della talpa in Sicilia soprattutto attraverso le immagini. Racconteremo suggestioni, sguardi dei protagonisti, volti e luoghi dove transiterà la fresa. La nave che trasportava i pezzi della grande macchina era composta da tre livelli sui quali sono stoccate le componenti essenziali della macchina: testa, erettore, cuscinetto, coclea. La TBM – lo ricordiamo – è del tipo EPB ovvero realizza l’equilibrio al fronte tramite lo stesso materiale scavato che viene mantenuto in pressione dalla macchina. La parte destinata allo scavo è composta da tre parti fondamentali: la testa fresante, lo scudo ed un estrattore di terreno a coclea. Lo scudo, in particolare, che garantisce la sicurezza in fase di scavo permettendo la rimozione del terreno e la messa in opera del rivestimento, ha un diametro di quindici metri e la lunghezza complessiva del convoglio che entrerà dentro la collina è di circa 115 metri. In basso le foto di A. Jyoti [nggallery id=6]