Cmc punta ad un fatturato di un miliardo l’anno entro il 2012. Presto una società per la gestione di autostrade da quotare in borsa

Un portafoglio ordini da tre miliardi di euro, un fatturato 2009 di 715,7 milioni di euro, di cui 321,2 milioni realizzati nell’attività di costruzioni all’estero (Africa Australe, Sud Est Asiatico, Cina, Algeria), e la prospettiva di arrivare ad un miliardo di euro di ricavi entro il 2012.

Questi i risultati della Cmc presentati ieri 19 maggio nel corso di una conferenza stampa a Milano.

“In futuro per noi sarà decisivo il settore delle infrastrutture in Italia e all’estero. Ma è chiaro che negli anni a venire la quantità di risorse finanziarie disponibili per la realizzazione delle grandi opere pubbliche in Italia sarà limitata a causa della crisi. Continueremo ad acquisire lavori nelle aree più dinamiche a livello mondiale, come il Sud Africa o la Cina. Ma anche per questo abbiamo deciso con le altre cooperative del settore, la Cmb, la Unieco e il consorzio CCC, di dare vita ad una società che dovrà operare come finanziatore e gestore di infrastrutture, in particolare autostrade e porti” ha annunciato l’amministratore delegato Dario Foschini. Ed ha aggiunto: “Mentre per noi cooperative non si pone il problema della quotazione in borsa, anche se le dimensioni che abbiamo raggiunto sono notevoli, contiamo di poter quotare questa nuova società da realizzare tutti insieme entro i prossimi cinque anni”.

“Per la prima volta presentiamo il nostro gruppo a Milano, perché riteniamo di dover essere presenti in una città dove vi sono importanti possibilità di crescita e di intervento anche nei nostri settori e che rappresenta un collegamento diretto con la parte più vitale dell’Europa”, ha dichiarato il presidente Massimo Matteucci, annunciando anche la decisione di far imboccare una nuova strada alla Cmc: l’ingresso nell’attività di gestione, oltre che di costruzione, di autostrade e porti.

Confermata nel corso della conferenza stampa anche la volontà della Cmc di investire nel Porto di Ravenna e l’intenzione di acquisire direttamente alcune società estere per operare attraverso di loro sui diversi mercati, in particolare negli Stati Uniti.