Sulla 640 il ricordo dei giudici Saetta e Livatino
Sono trascorsi ventidue anni dalla morte di Rosario Livatino, il giudice canicattinese ucciso dalla mafia la mattina del 21 settembre del 1990 in contrada Gasena, lungo la strada statale 640, mentre da Canicattì, dove abitava, si dirigeva al Tribunale di Agrigento. E come ogni anno tante le iniziative per ricordare il “giudice ragazzino”: convegni, dibattiti, incontri con i giovani provenienti da tutt’Italia impegnati nella raccolta dell’uva coltivata nei terreni confiscati alla mafia.
Stamattina nel luogo dell’eccidio, dove è collocata una stele che ricorda Livatino, celebrazione alla presenza delle più alte autorità civili, militari e
religiose della provincia. Anche per quest’occasione è stata ricordata la figura del magistrato di cui è in corso, da un anno, il processo per la causa di beatificazione.
Nei prossimi giorni sarà ricordato anche il giudice Antonino Saetta, anche lui di Canicattì, Presidente della Prima Sezione della Corte d’Assise d’Appello di Palermo, ucciso assieme al figlio Stefano in un agguato mafioso la sera del 25 settembre 1988 sulla statale 640, in direzione di Caltanissetta.