A Canicattì commemorato il giudice Saetta
Ancora una giornata per ricordare un martire della giustizia, un giudice che ha perso la vita barbaramente per il coraggio e la tenacia che li ha contraddistinti nella lotta alla mafia e per l’affermazione della legalità. Antonino Saetta e il figlio Stefano sono stati uccisi il 25 settembre del 1988 lungo la strada statale 640, mentre da Canicattì si recavano a Palermo. Una morte avvenuta nella stesa strada dove due anni dopo cadde, sempre per mano mafiosa, il “giudice ragazzino” Rosario Livatino. Due magistrati integerrimi, tutti e due di Canicattì.
E la città ha ricordato oggi Saetta, nel giorno del ventiquattresimo anniversario della morte, con una cerimonia sobria alla presenza dei familiari del magistrato, del sindaco di Canicattì Vincenzo Corbo ed il presidente del Consiglio comunale Domenico Licata, del dirigente della Squadra Mobile di Agrigento Corrado Empoli e di altre autorità del luogo. Presenti anche i componenti delle associazioni “Tecnopolis” e “Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino” che hanno organizzato la “Settimana della Legalità” che si è conclusa proprio oggi.