Volti di cantiere: viaggio in Sicilia. Seconda tappa a Caltanissetta
L’elettricista e l’ingegnere, il meccanico e l’operaio, l’esperto di scavi meccanizzati e l’autista. Sono alcune figure fondamentali per portare avanti un’opera.
Una grande opera, come quella della SS 640, è fatta soprattutto di volti di coloro che, in questi anni, hanno lavorato per realizzare una grande infrastruttura nel cuore della Sicilia. Al centro ci stanno viadotti, ponti e gallerie. Come la “San Filippo”, la “Papazzo” e la galleria “Caltanissetta”, la più imponente, la più complessa, il cui scavo è realizzato dalla TBM “Barbara”, la talpa dal diametro di 15,08 metri che ha già realizzato non solo la prima galleria, ma sta per concludere (manca solo un chilometro) il secondo tunnel. E’ la grande macchina che ha fatto e continua a far parlare di sé e della C.M.C come esempio di metodo di scavo meccanizzato da esportare in tutto il mondo.
In questa seconda tappa del nostro “viaggio in Sicilia” scopriamo volti di cantiere che danno il senso di un lavoro collettivo e proprio per questo assume un significato assai particolare dare senso e corpo agli sguardi di coloro che si sono impegnati in questi anni e s’impegnano ancora per portare a termine il proprio lavoro, facendo ognuno il proprio dovere. Qui siamo a Caltanissetta, nel cantiere di “Empedocle2”, dove sono in corso i lavori di ammodernamento della “Agrigento – Caltanissetta”. E anche qui raccontiamo, attraverso scatti in bianco e nero e a colori, di ieri e di oggi, un percorso lavorativo e sentimentale di coloro (e non sono tutti) che appartengono ad un gruppo, consapevoli di far parte anche loro di un grande progetto corale.
FOTO di Alessandro Giudice Jyoti