Il bacino idrografico di Cervia e Cesenatico, esempio virtuoso di prevenzione dell’ambiente
Nella bella sede del Museo della Marineria di Cesenatico, alla presenza del Capo Dipartimento Nazionale della Protezione Civile Guido Bertolaso, si è parlato di un piccolo miracolo virtuoso: la messa in sicurezza del bacino di Cervia e Cesenatico. L’occasione era la presentazione, il 1° ottobre, del volume “500 anni dopo Leonardo. La messa in sicurezza del bacino idrografico di Cervia e Cesenatico” curato da Binini Partners, lo studio professionale di ingegneria a architettura che si è occupato di gran parte degli interventi per la messa in sicurezza del bacino.
Per Cmc e per le maestranze che operano nel territorio, dai primi interventi nella metà degli anni 90, è stato motivo di grande soddisfazione avere realizzato molti di questi interventi, finalizzati ad assicurare la protezione del porto canale e del centro storico di Cesenatico dalle conseguenze dei fenomeni meteo-marini, assicurando il controllo dei livelli e il deflusso delle portate critiche dell’ampio bacino ad esso collegato, riqualificando al contempo l’immagine e la funzionalità dell’arredo urbano.
Il progetto ha richiesto scelte progettuali ed interventi complessi, perseguiti nel rispetto dell’ambiente con soluzioni alternative per il controllo dei livelli e il deflusso delle portate critiche del bacino, come la revisione del sistema dei canali e delle foci e le nuove Porte Vinciane inaugurate del 2005 lungo il Porto Canale Leonardesco di Cesenatico. Gli interventi tecnici sono stati accompagnati dal progetto di nuovo arredo urbano che ha ridisegnato il volto della darsena e del centro storico della città e che trova nella nuova piazza “Spose dei marinai” un inedito spazio urbano affacciato sul mare.
Guido Bertolaso ha espresso gratitudine alla Regione Emilia Romagna ed alle autorità per il lavoro di squadra che ha permesso di realizzare un’opera che sta nel contesto della prevenzione dei rischi e nella tutela del nostro territorio proprio nell’anniversario della tragedia avvenuta a Messina e causata dal dissesto idrogeologico.
Il pubblico numeroso ha testimoniato la grande partecipazione non solo degli enti interessati ma della gente comune che segue con grande interesse e senso di responsabilità l’articolato intervento sull’area.